https://www.psicomusica.it/2016/09/16/percezione-musicale/

La Percezione Musicale

La percezione musicale è una forma speciale di percezione uditiva.

La Musica è fatta di suoni di varia altezza e timbri, eseguiti in particolari sequenze con un ritmo sottostante.

La percezione della musica richiede quindi:

– il riconoscimento di sequenze di note
– la loro aderenza alle regole che governano le tonalità
– la combinazione armonica delle note e la struttura ritmica.

Poiché la durata dei brani musicali si aggira intorno ai 3/5 minuti, la percezione della musica implica una sostanziale capacità mnesica.

Di conseguenza, i meccanismi musicali richiesti per la percezione della musica devono necessariamente essere complessi.

Non esiste un centro cerebrale della musica. L’informazione musicale infatti è elaborata in diverse aree del cervello, a partire dalla corteccia uditiva primaria che permette allo stimolo sonoro di arrivare alla coscienza.

In contemporanea si attivano:

– le regioni del linguaggio

– la corteccia motoria e il cervelletto, legati al movimento

– l’ipotalamo e l’amigdala, coinvolti nelle emozioni legate all’ascolto

– l’ippocampo, centro della memoria.

Come sappiamo il nostro cervello è diviso in due emisferi:

  • l’emisfero sinistro è quello deputato al controllo delle capacità linguistiche;
  • l’emisfero destro è competente nell’analisi degli insiemi della musicalità e delle dimensioni spazio-temporali.

Il ponte fra emisfero sinistro e destro del cervello, il corpo calloso, permette ad entrambi gli emisferi cerebrali di essere in grado di rispondere contemporaneamente ad un evento.

Tutti noi possiamo apprendere il linguaggio musicale ma solo alcuni diventano musicisti attraverso l’addestramento musicale.

L’addestramento musicale induce: cambiamenti nel cervello:
– modificazioni nei sistemi motori coinvolti nel canto o nel suonare uno strumento

cambiamenti nelle aree del sistema uditivo deputate a riconoscere le sottili variazioni di entità complesse come: armonia, ritmo e altre caratteristiche della struttura musicale.

Alcuni effetti dell’addestramento musicale si traducono in modificazioni della struttura o dell’attività di parti del sistema uditivo del cervello.

Un non-musicista è in grado di stabilire e riconoscere se una musica è lenta o veloce, se un suono è acuto o grave, di seguire col battito di mani e piedi il ritmo, di indicare il genere ma difficilmente saprà indicare se si tratta di una tonalità maggiore o minore o quali sono gli accordi del brano.

Per eseguire un’analisi completa di un brano occorre il training musicale.

Va da sé che esistono capacità innate di riconoscimento di uno stimolo musicale ritmico o melodico. C’è uno stretto rapporto tra il linguaggio verbale e la musica.

Linguaggio e musica:

  • Linguaggio e musica usano, fondamentalmente, lo stesso canale quello uditivo-vocale;
  • Ambedue possono produrre un numero illimitato di frasi;
  • I bambini imparano tutti e due i linguaggi, esponendosi agli esempi prodotti dagli adulti;

Musica e linguaggio sono entrambi sistemi di comunicazione nel dominio uditivo.

  • Musica e linguaggio sono attività precipuamente umane attestate in tutte le culture.
  • Lo studio delle competenze linguistiche e delle loro disfunzioni è oggetto primario della neurologia
  • Musica e linguaggio impiegano entrambi suoni gerarchicamente organizzati secondo sistemi sintattici parzialmente comuni.

Durante l’esecuzione: i sistemi motori controllano i movimenti fini necessari a produrre il suono.

  • Suono processato dai circuiti acustici che a loro volta adattano il sistema motorio per ottenere il suono desiderato.
  • I segnali dalle aree corticali probabilmente influenzano le risposte nella corteccia uditiva, anche in assenza di suono o prima del suono;

Viceversa, le rappresentazioni motorie probabilmente sono attive anche in assenza di movimento o di suono.

Nella Performance musicale avviamo diverse interazioni uditive-motorie.

  • La musica ha notevole capacità di guidare i comportamenti motori ritmici, metricamente organizzati ma non solo.

Ascoltare e produrre musica attiva i sistemi corticali dei Neuroni Mirror.

  • Attivazione facilitata da gesti, movimenti del trainer
  • Il“paziente” ascolta e/o imita.
  • I processi di attivazione in musicoterapia sono alla base della produzione sonoro-musicale.

NEURONI SPECCHIO (mirror):

Sono una classe di neuroni che risponde sia ad azioni che all’osservazione di azioni: la rappresentazione visiva delle azioni che osserviamo sono mappate nel nostro sistema motorio.

Alcuni neuroni mirror sono attivati anche da suoni prodotti durante l’azione: il sistema acustico può accedere al sistema motorio.

“Eco Neuroni”: sono in svolgimento molti studi sull’evoluzione del linguaggio focalizzati nell’area di Broca e nella corteccia premotoria ventrale.

Ci sono molti studi su un possibile ruolo di NEURONI MIRROR/ECO in rapporto alle attività musicali.